Parlare di sesso con gli adolescenti

Parlare di sesso con gli adolescenti 
Non solo sesso: c’è tutto un mondo dietro al tema sessualità ed è importante che gli adulti per primi ne siano consapevoli 

Chi parla di sesso… cosa pensa del sesso? 
L’educazione sessuale inizia a casa, con la prima occhiata giudicante verso una domanda innocente e curiosa, con la prima sensazione di vergogna, con il primo senso di colpa per quel qualcosa di cui è bene non parlare. Non inizia, dunque, nell’adolescenza, bensì molto molto tempo prima, e non riguarda solo il “fare sesso”. 

Iniziamo a mettere le basi durante l’infanzia 
Parlare di stereotipi e ruoli di genere, metterli in discussione, riconoscerli: questa è educazione sessuale e arriva decisamente prima del risveglio degli ormoni. 

Già all’asilo, con la divisione in maschi e femmine per attività, giochi e i grembiuli, si interiorizza l’idea di quanto il mondo giri intorno ai due generi (rigorosamente binari!) e quanto sia necessario conformarsi ad essi. Inoltre, l’eteronormatività regna sovrana. 
Un esempio? 
Le persone riescono a chiedere ad un bambino se ha la “fidanzatina” senza provare il minimo scandalo, senza pensare alla dimensione dell’attrazione sessuale. Chiedergli invece se ha un “fidanzatino” riconnette subito ad un’idea di sessualità, ad un qualcosa di scabroso e inadatto da tirare fuori ad una certa età. Avevate mai pensato a quanto questa domanda innocente sia frutto di un’inconsapevole norma eterosessuale? 

Chiamare le cose col loro nome 
Perchè per gli adulti è così difficile parlare di peni e vulve, perché usano termini come pisellino e patatina? Sono le uniche parti del corpo che ricevono questo trattamento: nessuno chiama le mani, gli occhi o i piedi con un altro nome. 

Questo modo di fare spesso ci parla più delle difficoltà degli adulti, piuttosto che di quelle dei bambini. Adulti che fanno fatica a pronunciare alcune parole, che le vivono come tabù. Tutto questo forse ci suggerisce che per parlare di sessualità agli adolescenti è necessario prima di tutto aver ragionato su come noi viviamo la sessualità, su quali sono i nostri timori e le nostre vergogne al riguardo, se abbiamo blocchi sessuali

Educare alla sessualità: il concetto di consenso 
Non si può parlare di sessualità con i propri figli senza aver dialogato a fondo sul concetto di consenso. Pensare di tirare fuori questo tema durante l’adolescenza è sicuramente utile, ma il lavoro sul consenso deve iniziare molto prima: insegnare ai bambini e alle bambine che il corpo è il loro, che nessuno può toccarlo se non vogliono, che nessuno può convincerli e convincerle del contrario, e che se succede devono parlarne con adulti di fiducia. Introiettando questo concetto basilare, potranno arrivare all’adolescenza con una consapevolezza molto importante: non dovranno mai sentirsi in nessun modo in obbligo a fare qualcosa che non vogliono. 

Nessuna persona dovrebbe avvicinarsi al tema “sesso” senza prima aver imparato a legittimare i propri no e ad ascoltare con consapevolezza i propri autentici desideri. 

Quando si arriva al dunque 
Prima o poi arriva un momento in cui figli e figlie o sorelle e fratelli più piccoli avranno il desiderio di sperimentare la loro sessualità, o di saperne di più.
Si sentiranno più sereni a fare domande se avvertiranno che siete persone sicure con cui intraprendere una conversazione, senza giudizi o vergogne di sorta. 

Sarebbe fondamentale, durante queste chiacchierate, evitare un atteggiamento paternalistico (“fai così, fai cosà, so io cosa è giusto per te”) e trattare queste giovani persone come responsabili e degne di fiducia. 


Educazione sessuale inclusiva e sex positive
L’educazione sessuale basata sull’astinenza o sulla demonizzazione della pornografia non fa desistere dall’avvicinarsi al sesso, al massimo lo fa vivere con colpa, con la sensazione di deludere le aspettative degli adulti intorno a sè, e con paura di avere qualcosa che non va se non si riesce a resistere dal desiderare di avvicinarsi a queste esperienze. 

Allo stesso modo, parlare solo di prevenzione non è fare educazione sessuale. Sarebbe come dare la patente a qualcuno e mostrargli solo le statistiche delle morti alla guida! 

La sessualità comprende anche una dimensione ludica, di divertimento e di piacere, e se vissuta con consenso e comunicazione può essere molto appagante e arricchente per le persone e fa sì che non si arrivi allo sviluppo di una sessualità repressa. 

La pornografia non va presa come esempio, ovviamente, ma va contestualizzata: si tratta di attori e attrici, di performance irrealistiche, di scenari in cui mancano aspetti fondamentali per relazionarsi rispettosamente con le altre persone. Comunque, esiste anche un porno etico, dove le rappresentazioni del piacere sono più inclusive per tutti i generi e le premesse sul consenso sono esplicitate. 

È legittimo non sapere tutto 
Vi restano dei dubbi? Beh, è normale, perché neanche gli adulti di oggi hanno ricevuto, almeno in questo Paese, una buona educazione sessuale. Per approfondire, potrebbe essere utile leggere le linee guida dell’OMS in materia di sessualità o frequentare workshop, corsi o lezioni di educazione sessuo-affettiva tenuti da varie associazioni sul territorio italiano!

Articolo a cura di Dania Piras - Esperta in Sessualità Tipica e Atipica

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