Quanti e quali sono gli orientamenti sessuali?
Conoscere i diversi orientamenti può aiutarci a capirci meglio, oltre ad accrescere la nostra comprensione verso la varietà dell’umano.
Orientarsi tra gli orientamenti
Già in precedenza abbiamo parlato di come non è così semplice definire l’orientamento sessuale, visto che è un concetto più elaborato di quello che sembra. Nonostante questo, esistono moltissimi orientamenti sessuali diversi - ognuno con le sue caratteristiche, e possiamo esplorarne insieme gli aspetti principali e impararne le differenze.
“Troppe etichette!”
Quando si affronta questo tema, molte persone possono provare disagio all’idea di dover etichettare in un certo modo la propria sessualità. Ciò può derivare anche dal fatto che è un argomento che difficilmente viene affrontato nella nostra società, e la mancata conoscenza può generare diffidenza.
Per questo è importante ricordare che le etichette sono descrittive e non prescrittive. Le persone sono sempre libere di non rivendicare nessuna definizione, lasciando la libertà di farlo a chi invece lo desidera.
Quanti tipi di orientamenti sessuali ci sono?
Possiamo semplificare l’elenco dei vari orientamenti sessuali in quattro macrocategorie:
- Eterosessualità
- Omosessualità
- Bisessualità
- Asessualità
L’eterosessualità: attrazione verso persone di genere diverso dal proprio. Esempio: un uomo attratto da una donna, e viceversa.
Statisticamente le persone eterosessuali sono la maggioranza, ma si stima che in assenza di pressioni sociali verso l’eterosessualità, molte più persone esprimerebbero un orientamento sessuale diverso.
L’omosessualità: attrazione verso persone di genere uguale al proprio. Esempio: donne attratte da donne (lesbiche), uomini attratti da uomini (gay).
La bisessualità: “è un’identità completamente fluida”, per citare il Manifesto Bisessuale del 1990.
Il suffisso “bi-” può confondere e far pensare che l’attrazione sia rivolta solo verso due generi (uomo/donna), ma in realtà può comprendere anche le persone non binarie (persone che non si riconoscono nel rigido binarismo dei generi).
In uno dei modelli più diffusi, la bisessualità può venire intesa come una sorta di “ombrello” che racchiude a sua volta altre sottocategorie di orientamenti sessuali, come ad esempio:
- la pansessualità (essere attratti dalle persone a prescindere dal genere) ● la polisessualità (essere attratti da molti generi ma non da tutti)
- l’omnisessualità (essere attratti da tutti i generi, ma non a prescindere dal genere)
- e molti altri!
L’asessualità: non provare attrazione verso alcun genere. L’orientamento asessuale è un ottimo esempio di come le dimensioni dell’orientamento sessuale possano anche non essere congruenti: una persona asessuale potrebbe avere fantasie erotiche, provare affetto, avere relazioni e anche avere comportamenti sessuali, senza per forza provare attrazione per un genere specifico.
L’asessualità è uno spettro molto ampio, con molte sfumature, si parla infatti di gray asexuality (asessualità grigia). Al polo opposto dell’asessualità troviamo l’allosessualità, ovvero l’attrazione sessuale come l’abbiamo descritta nei precedenti orientamenti.
Un esempio di orientamento sessuale che possiamo trovare nello spettro gray è la demisessualità, ovvero il provare attrazione sessuale esclusivamente verso persone con cui si ha un forte legame emotivo.
Questo elenco degli orientamenti sessuali non è sicuramente esaustivo, ma può essere un primo stimolo verso un’esplorazione più approfondita.
Ma perchè esistono tanti orientamenti sessuali?
Il punto è che la fluidità della sessualità umana è difficilmente schematizzabile e ci sono tantissime varianti, tutte ugualmente valide. Dare un nome a queste varianti permette alle persone di sentirsi meno sole, fa scoprire loro di non essere le uniche a provare ciò che provano, aiuta l’apertura mentale sui temi della sessualità e invita al rispetto e all’inclusività del sentire altrui. Meraviglioso, no?
Articolo a cura di Dania Piras - Esperta in Sessualità Tipica e Atipica